Obiettivo di questa lezione è comprendere il concetto di made in Italy e il motivo della sua popolarità nel mondo. Al termine della lezione sarà possibile capire le origini del suo successo, collegandolo alla struttura economica e imprenditoriale del nostro territorio, che rimanda alla qualità delle abilità manifatturiera di un tessuto di piccole e medie imprese che affonda le radici nei distretti industriali.
Sono Maria Chiarvesio e insegno Marketing e International management all’Università di Udine. Mi occupo, in particolare, di evoluzione dei sistemi produttivi locali e delle piccole e medie imprese, di internazionalizzazione e innovazione.
Made in Italy, letteralmente, significa “fatto in Italia”, rimanda quindi alla localizzazione di una attività manifatturiera. Tuttavia, quando pensiamo a prodotti made in Italy, richiamiamo alle mente associazioni che vanno oltre questa connotazione geografica.
Il made in Italy significa prodotti di qualità, innovativi, realizzati con cura e dal design raffinato. Made in Italy significa cultura ed esperienza dotata di significati unici. Queste caratteristiche hanno in effetti consentito di imporre i prodotti italiani a livello internazionale, raggiungendo livelli di export molto significativi.
Non solo, appartengono al made in Italy alcune eccellenze competitive del sistema manifatturiero italiano. Secondo le ultime indagini condotte dalla Fondazione Edison (2019), l’Italia ha ben 922 prodotti su circa 5000 ai primi tre posti della classifica internazionale per surplus commerciale del paese con l’estero (valore delle esportazioni meno valore delle importazioni). Si tratta di prodotti che vanno dalle piastrelle alle calzature, ai pellami, agli occhiali, ai mobili, al vino, alle macchine per il packaging, alle rubinetterie. E potremmo proseguire ancora.
A ben vedere, si tratta, nella maggior parte dei casi, di prodotti che possono essere ricondotti ai settori dell’Alimentare, dell’Automazione-meccanica, dell’Arredo-casa, o dell’Abbigliamento-moda. Questi sono proprio i settori caratterizzanti il made in Italy, tanto che spesso si parla di “4A del made in Italy”.
Al made in Italy appartengono grandi aziende e brand molto noti. Tra i top 100 a livello internazionale secondo la classifica Best Global Brands ritroviamo per esempio Gucci, Ferrari, Prada, che rappresentano nel mondo i settori che abbiamo prima citato.
Tuttavia, alla base di questi risultati c’è soprattutto un sistema di piccole e medie imprese che ha saputo diventare estremamente competitivo. Più in particolare, le radici del successo affondano nei distretti industriali, reti di piccole e medie imprese fortemente ancorate al territorio che storicamente sono riuscite a trarre vantaggio dalla combinazione tra competenze manifatturiere artigianali, produzione di qualità, varietà e estetica.
Il design accurato e raffinato infatti è un elemento che ha sempre connotato i prodotti italiani e ne ha caratterizzato l’unicità dell’offerta. Questo è particolarmente evidente nei comparti del lusso, ma è diventato la cifra distintiva trasversale, anche in prodotti non pensati per i mercati consumer.
Attraverso la cura e il design dei prodotti, le nostre imprese sono riuscite a rispondere alla crescente esigenza di significato che caratterizza le attività di consumo e che ricerca sempre più prodotti originali, con forte valenza culturale.