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La lingua friulana. Una voce poetica da Pasolini a Cappello

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Introduzione

La lezione presenta in sintesi alcune caratteristiche del friulano, riconosciuto nel 1999 come una delle lingue delle 12 minoranze linguistiche storiche in Italia. La lezione inizia mostrando la diffusione areale del friulano e la varietà linguistica della regione Friuli Venezia Giulia. Si prosegue menzionando il rinnovamento letterario nelle poesie in friulano di Pier Paolo Pasolini a cui si lega strettamente la scrittura di Pierluigi Cappello, del quale si analizza una parte della poesia “Rondeau”. Sulla scorta di questo testo vengono mostrati alcuni tratti linguistici peculiari del friulano, sia innovativi che conservativi, mettendoli a confronto con gli esiti in altre lingue romanze.

Il docente

Mi chiamo Franco Finco e insegno linguistica italiana e glottodidattica presso l’Istituto per il plurilinguismo e l’educazione interculturale dell’Università Pedagogica della Carinzia a Klagenfurt (Pädagogische Hochschule Kärnten). Mi occupo in particolare delle varietà retoromanze (tra le quali il friulano) e della variazione linguistica nell’area Alpe Adria – tra lingue nazionali, minoritarie e dialetti locali – dal punto di vista glottologico, storico, sociolinguistico e glottodidattico.

Attività di completamento

Ascolta l’audio della poesia Rondeau di Pierluigi Cappello e trascina le parole mancanti negli spazi vuoti.

Con questa lingua nuda e in nessun luogo, né visto mai in piena luce da nessun occhio, se non dai miei guardando i tuoi celesti, io mare chiamerei quel tuo celeste, castello il lume del tuo tacere straniero e primavera il solco lungo il tuo petto; guardandoti, nella bufera di me che cresce, sarei falchetto se non tacessi guardandoti, in questa lingua nuda e in nessun luogo.

In nessun luogo, amore, ma soltanto in questo, l’amore ti direi che è come un cerchio, il sotto e il sopra, gemma e radice in rima e nel chiarore sul filo della tua schiena, grido il chiaro della luna del medesimo chiarore, bellezza sono le mani strette in una treccia, le mie, le tue, e attorno il braccio della notte che si apre in luce, fiutandoti, e in bianco, in nessun luogo, amore, ma soltanto in questo.

In nessun luogo ma qui io ti vorrei, cullandoti nel su e giù delle parole, parole fresche come fragole ti darei, che la vita attorno è una tempesta, io e te mare fermo in mezzo alla tempesta e mescolando i tuoi con i miei capelli, più tuo, amore, il volto tuo sarebbe, più nome il nome tuo, con tutto il resto straniero, in questa lingua nuda e in nessun luogo.

(Rondeau, dalla raccolta “Dittico”, 2004) 

La formazione del plurale

In friulano la maggior parte dei nomi costruisce il plurale aggiungendo qualcosa alla forma del singolare (e in parte modificandolo). Sulla base di quanto spiegato nel video, scegli la forma corretta del plurale delle seguenti parole.

La fonetica e la scrittura

In friulano, oltre ad altri mutamenti fonetici, si è verificato anche un processo di palatalizzazione, per cui in molti casi alle sillabe CA e GA dell’italiano corrispondono in friulano rispettivamente CJA e GJA (oppure CJE GJE finali).